E’ difficile commentare partite come quella persa ieri sera dalla Juniores nella semifinale di Coppa Umbra contro l’ Orvieto. I Falchetti di Simone Valeri hanno giocato un match di rara bellezza ed intensità, andando sempre sotto nel punteggio contro un avversario che magari a livello di individualità ha qualcosa in più, sopperito però dalla coesione e dalla determinazione dei bianzo-azzurri. Lo spirito è stato encomiabile ed anche a livello di prestazione i ragazzi folignati hanno forse offerto qualcosa in più. Ed allora perché alla fine l’ Orvieto (a cui vanno fatti gli immancabili complimenti) ha abbattuto il tabù (2 sconfitte con il Foligno in campionato) e conquistato la finale per 6-4? Che cosa è mancato? Semplice. Un pizzico di esperienza nella gestione della foga agonistica. Per farla breve: i Falchetti hanno pagato di essere arrivati al quinto fallo (due decisamente inutili e regalati…) al 21’ della ripresa. Stavolta, non come successo in campionato (quando gli avversari ne sbagliarono quattro), l’ Orvieto non ha perdonato. Era un momento caldo e decisivo. Chiolle ha segnato il 3-4 al 24’, ma il Foligno, nonostante l’handicap, è riuscito a trovare il 4-4 al 29’ con Carlopio abile a finalizzare uno scambio con Remoli. Il patatrac pochi secondi dopo, quando ancora Chiolle è partito dalla metà campo in slalom: nessuno lo ha toccato o contrastato per paura di un nuovo fallo ed ecco il 4-5 al 30’. Qui è calato il sipario e nel recupero altro tiro libero per il 4-6. Una punizione severa per il Foligno, che questa finale di Coppa di domenica contro la B&A se la sarebbero anche meritata. L’inizio di gara non stato dei migliori (sotto 0-2 con due tiri da fuori di Tedeschini al 5’ e 8’), ma la reazione ha messo in mostra un Foligno cattivo, voglioso, deciso. L’ Orvieto ha avuto più di un problema e nel primo tempo è stata la squadra di Valeri a menare le danze: rasoterra di Belli (16’) e diagonale di Carlopio su punizione toccata da Fava (19’) per il 2-2 rabbioso; al 24’ Remoli in contropiede viene murato da Cerchecchi, poi sul tap in di testa Fava sbaglia la mira a porta vuota; al 30’ invece Carlopio alza per Crescimbeni, sponda di testa per Remoli sotto porta che svirgola il possibile 3-2. Orvieto invece pericoloso in due occasioni con Rossi e Zaccariello, ma bravo Carbonari. Ripresa maggiormente equilibrata, con il Foligno che come nel primo tempo, però, non va alla grande nei primi 15’: il 2-3 di Mari trovato libero per vie centrali è la naturale conseguenza del momento di difficoltà. Carbonari tiene a galla i suoi respingendo gli attacchi orvietani. Ancora una volta, però, i bianco-azzurri sanno tirare fuori il meglio nel momento difficile: al 13’ Garofalo serve Capodicasa che stoppa e di sinistro infila sul primo palo (3-3). Si gioca bene da ambo le parti, si combatte, ma come detto il Foligno paga le ingenuità sui falli. Il resto è storia già narrata. Una storia che però non deve cancellare una prova orgogliosa, bella, grintosa di una squadra partita da zero. A questi ragazzi non si può rimproverare nulla, perché l’impegno è stato massimo. L’esperienza si fa sul campo anche con sconfitte come questa. Ora ultima gara della stagione domenica per la finale 3°/4° posto con l’Osma Marsciano (Orvieto, PalaPapini, ore 17).
FOLIGNO C5-ORVIETO 4-6
FOLIGNO C5: Granadillo, Remoli, Kurti, Fava, Capaldini, Belli, Iommi, Garofalo, Capodicasa, Carlopio, Crescimbeni, Carbonari. All.: Valeri.
ORVIETO: Cerchecchi, Focarelli, Rossi, Bianco, Mari, Chiolle, Zaccariello, Rodrigues, Salvati, Francione, Menichelli, Tedeschini. All.: Cupello.
ARBITRO: Bomboletti di Città di Castello.
MARCATORI: 5’ e 8’ pt Tedeschini (O), 16’ pt Belli, 19’ pt Carlopio (F), 8’ st Mari (O), 13’ st Capodicasa (F), 24’ st t.l. Chiolle (O), 29’ st Carlopio (F), 30’ e 32’ t.l. Chiolle (O).
NOTE: ammoniti Tedeschini, Bianco (O), Carlopio (F). Falli: 11-5 (4-2 pt). Tiri liberi: 0-2 (0-0 pt).