L’ A.S.D. FOLIGNO CALCIO A 5 comunica che il Presidente Simone Ortenzi, visto il sopraggiungere di altri impegni in ambito federale, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica.
L’assemblea ha eletto come nuovo Presidente Francesco Ponti, già segretario ed economo-cassiere, storico braccio destro del Presidente Ortenzi.
Un cambiamento per certi versi storico, visto che Ortenzi è stato al vertice del Foligno Calcio a 5 (già Mounting Foligno) dal 2002, oltre che giocatore prima e Consigliere poi. Sotto la sua presidenza sono stati raggiunti grandi risultati: su tutti la vittoria nella Coppa Italia regionale 2013 e la promozione, sempre nello stesso anno, in Serie B nazionale, categoria in cui il Foligno Calcio a 5 è rimasto per due stagioni con risultati positivi e altrettante salvezze. Senza dimenticare l’impegno per la nascita e lo sviluppo del Settore Giovanile.
Il neo-Presidente Francesco Ponti, tutti i Consiglieri, i collaboratori, i componenti degli staff tecnici e i giocatori fanno i migliori auguri a Simone Ortenzi per i prossimi importanti e delicatissimi impegni, certi che la serietà e la precisione che lo hanno sempre contraddistinto lo porteranno a svolgere in maniera impeccabile ed imparziale il ruolo che andrà a ricoprire; e siamo anche convinti che il sabato, sotto sotto, il primo risultato che Ortenzi di cui andrà ad informarsi sarà quello della “sua creatura”.
Finisce quindi, e non può esserci che un pizzico di malinconia, un’epoca storica del Foligno Calcio a 5, che “perde” la propria guida, contraddistintosi per la sua riservatezza e lealtà sportiva e umana, ma che saprà riorganizzarsi e proseguire con Francesco Ponti la rotta già tracciata. Chissà poi, che in futuro, le strade non possano incrociarsi di nuovo…
Di seguito alcune dichiarazioni.
SIMONE ORTENZI
Presidente Ortenzi, lasciata la presidenza della Società quali saranno i suoi prossimi obiettivi?
«Ho preso questa decisione con molta difficoltà ma anche con la piena consapevolezza, visto che a breve si svolgeranno le elezioni per il Delegato del Calcio a 5 in Umbria che mi vedranno “in corsa”. La mia attività alla guida del Foligno Calcio a 5 è stata sempre improntata alla crescita del movimento pentacalcistico partendo dalle basi, dai più piccoli, cercando di sviluppare la Scuola Calcio e il Settore Giovanile. I risultati che sono arrivati mi hanno lasciato pienamente soddisfatto. Questa dovrebbe essere la strada che tutti dovrebbero seguire per assicurare un futuro a questa disciplina che, come sono solito dire, è propedeutica al calcio. Mi piacerebbe poter contribuire fattivamente allo sviluppo del futsal regionale».
Una presidenza, la sua, che si interrompe dopo tanti anni e altrettante soddisfazioni: oltre ad aver portato il Foligno C5 fino in Serie B, è riuscito a sviluppare il Settore Giovanile e la Scuola Calcio, cosa non particolarmente facile nel futsal…
«A Foligno ho vissuto momenti indelebili. Su tutte ovviamente la scalata del Mounting Foligno, dopo i successi ottenuti tra i pali con le vittorie consecutive in serie D e C2, poi Foligno Calcio a 5, fino alla promozione Serie B e la Coppa Italia messa in bacheca sempre nel 2013. I notevoli sacrifici personali e l’affiancamento di una persona di fiducia come Francesco Ponti hanno portato questa società per la prima volta in una categoria nazionale e ciò non può che riempirmi di orgoglio. A parte questo, ovviamente, per me ha rivestito un ruolo di primo piano la volontà di avviare, come pocanzi detto, un chiaro sviluppo del settore giovanile. Da tre anni è stata avviata la Scuola Calcio con i Pulcini, a cui si sono aggiunti i Piccoli Amici; quindi, novità assoluta per l’Umbria, la categoria Giovanissimi per il calcio a 5 e da questa stagione le categorie Allievi e Juniores. Insomma, negli anni passati abbiamo gettato dei semi che ora cominciano già a dare i loro frutti. Essere ripartiti in questa annata anche con la Juniores, affidata a Simone Valeri, e con gli Allievi dà ancora più risalto alla nostra politica, considerando poi che anche le iscrizioni a livello della categoria Giovanissimi sono numerose: questa disciplina, a Foligno, ha così un futuro molto interessante. In più, anche nella Scuola Calcio abbiamo registrato un numero maggiore di adesioni, segno che ragazzi e famiglie hanno capito l’importanza di questo sport e che hanno trovato nel nostro progetto un naturale punto di convergenza. Senza dimenticare, poi, il bilancio nettamente positivo del progetto “A Scuola di Futsal” che ha riscosso molto entusiasmo, trovando proficua collaborazione con tre istituti scolastici del territorio comunale: la scuola primaria di S. Eraclio e secondarie “Carducci” e “Gentile” che ha coinvolto ben 400 studenti, dei quali il 20% rappresentato da ragazze. Si tratta di una convenzione per la promozione del futsal già a livello scolastico, riconosciuta tra l’altro dalla Divisione Calcio a 5 nelle precedenti stagioni con l’adesione al progetto di sviluppo nazionale nelle scuole denominato “Io calcio a 5”. Insomma, un progetto sul quale c’è ancora da lavorare ma che ha già dato ampie soddisfazioni».
In che mani lascia e quali prospettive ci saranno per il Foligno Calcio a 5? In pratica basterebbe proseguire sulla strada da Lei tracciata?
«Chi mi succederà saprà esattamente agire al meglio per il futuro della Società, anche perché siamo stati sempre in sintonia e sulla stessa lunghezza d’onda. Lascio la presidenza a una persona seria e fidata come Francesco Ponti, che ormai da tanti anni è nel Foligno Calcio a 5 e che un po’ ne è anche l’anima, seppur da “dietro le quinte”. Verso di lui, un vero amico di vecchia data, nutro una enorme stima e riuscirà sicuramente a proseguire il lavoro da me impostato: le basi gettate per il futuro sono solide, non resta che sviluppare il tutto con le idonee capacità. Permettimi di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di così tante soddisfazioni: fare un elenco sarebbe eccessivamente lungo e dimenticherei sicuramente qualcuno, per cui mi rivolgo ai membri del Consiglio Direttivo e ai vari staff tecnici che si sono succeduti, per ringraziare infine due persone serie ed affidabili che hanno creduto nel nostro progetto e che hanno permesso il pieno sviluppo con il loro contributo finanziario: Bocchini e Mazzocchi. Infine, sebbene dall’esterno della società visto il suo incarico federale, devo sottolineare l’apporto fondamentale che ci ha dato Stefano Massini che ci ha permesso di raggiungere organizzazione e numeri di settore giovanile e scolastico stratosferici che non ha eguali nella nostra regione».
FRANCESCO PONTI
Francesco, ora dovremo chiamarla Presidente. Quali sono le sue sensazioni dopo la nomina al vertice di una Società in cui è “dentro” da tantissimi anni?
«La prima sensazione che mi viene in mente è di essere stato colto da quella “sana incoscienza” necessaria per accettare un incarico tanto prestigioso quanto complicato. Complicato perché siamo in un periodo storico difficile per tutto lo sport dilettantistico in generale e il futsal in particolare. Ma soprattutto perché il mio amico Simone Ortenzi ha messo tanta di quella carne al fuoco da rendere ancora più gravoso l’incarico. Ah, una cosa: Francesco va benissimo, lasciamo stare il “Presidente”…»
L’eredità di Simone Ortenzi è dura da raccogliere visto quanto fatto negli anni scorsi a livello di Prima Squadra e Settore Giovanile?
«Ho già risposto in parte prima. Simone è stato un Presidente vulcanico, pieno di energia e dotato di una determinazione feroce nel perseguire il successo della società e dell’intero movimento. Il fatto che si sia reso disponibile per un incarico così importante a livello Regionale fa capire lo spessore del dirigente sportivo che non si è mai limitato a curare il proprio orticello ma ha sempre mirato alla crescita del futsal regionale. Credo, e lo dico svestendo i panni di suo amico, che in questo momento sia la persona giusta per cercare di rianimare una disciplina che, a livello regionale e non solo, versa in situazioni quasi drammatiche. Dal canto mio spero di essere alla sua altezza e non fare troppi danni. Ma sono abbastanza tranquillo perché so che potrò sempre contare sul suo supporto».
Gli obiettivi e gli scenari futuri quali saranno?
«L’obiettivo più immediato è quello di riportare il Foligno Calcio a 5 ai vertici del futsal regionale, vale a dire nel novero delle squadre più importanti e di riferimento del movimento umbro. Questo è un obiettivo quasi scontato che si inserisce in uno scenario preoccupante. Una Serie C1 composta da solo 14 squadre, di cui una ripescata, dà l’idea di una situazione che definirei compromessa. L’impressione che si ha è quella di una disciplina che va avanti per inerzia fino all’esaurimento dei giocatori ormai storici, senza un vero e proprio ricambio generazionale. In questo scenario preoccupante si inserisce il secondo obiettivo che ci siamo dati come società. Un obiettivo per certi versi rivoluzionario che porterà benefici, semmai, in un futuro più o meno prossimo».
Ti riferisci al Settore Giovanile…
«Certo. Nella breve ma importante esperienza nel “Nazionale” ci siamo resi conto che altrove, nel Lazio ma anche nelle Marche, il Calcio a 5 è una disciplina che viene praticata da bambini con tutte le categorie giovanili rappresentate. E ci siamo resi conto che la normalità è quella, non può essere quella umbra. Nessuno sport dignitoso può essere iniziato a 18/20 anni, specie quello, come il Calcio a 5, che possiede proprie specificità. Finché verrà considerato il fratello povero del calcio a 11, il futsal non avrà un futuro. È uno sport simile, perché si gioca con i piedi e bisogna far gol, ma “diverso” e che necessità pertanto di formazione giovanile specifica. Se uno inizia tardi, o è un fenomeno di suo, oppure farà sempre fatica ad adattarsi, soprattutto se “viziato” dal calcio a 11. Il calcio a 5 deve essere una scelta iniziale e non un ripiego “postumo” di ragazzi che non ce la fanno con il calcio. Il concetto che chi non ce la fa con il calcio può provare con il calcio a 5 è un’assurdità, perché il calcio a 5, almeno a certi livelli, necessità di doti tecniche che in teoria dovrebbero spalancare le porte di tutte le società calcistiche dilettantistiche umbre. Andrebbe ribaltato questo concetto e soprattutto andrebbe spiegato ai genitori che iniziare con il calcio a 5 non è una “penalizzazione” per chi sogna di fare il calciatore, semmai un passaggio propedeutico. Come in Brasile, per esempio…»
Detto da uno che…
«Ha giocato a calcio per 20 anni e poi ha deciso di passare al calcio a 5 proprio per il pregiudizio di cui sopra. So di cosa parlo, sono una specie di “pentito” (ride, ndr.) nel senso del pregiudizio sul calcio a 5 non che sia pentito di aver giocato a calcio».
Quindi l’idea del Settore Giovanile…
«L’idea del Settore Giovanile è innanzitutto per il bene della nostra società ed ha lo scopo di formare ragazzi che poi potranno tornarci utili senza dover scandagliare tutti gli anni il “mercato” alla ricerca, sempre più affannosa, di giocatori da tesserare. Il beneficio per tutto il movimento lo si avrebbe se la cosa fosse diffusa in maniera più importante rispetto a quanto avviene oggi. Ovviamente c’è bisogno di strutture, di risorse, di persone, di istruttori capaci e di tante altre cose che non tutte le società possono avere. Ma basterebbero una decina di società in tutta l’Umbria che curassero bene il settore giovanile. Magari si potrebbero costituire delle collaborazioni fra più società limitrofe con un unico settore giovanile. L’unica cosa certa è che da qualche parte bisogna cominciare».