È stremato ma felice Marco Bevilacqua. Il tecnico ha portato il Foligno Calcio a 5 alla vittoria del campionato di Serie C1 al termine di una cavalcata trionfale. È stata una bellissima stagione per i Falchi, che tornano così in Serie B, categoria riconquistata dopo tre stagioni dopo la mancata iscrizione dell’estate 2015. Un’annata faticosa, ma con gli sforzi e i sacrifici che sono stati ampiamente ripagati.
Mister Bevilacqua, alla fine è arrivata la vittoria di un campionato stra-dominato. Dopo la Coppa ecco anche la promozione in Serie B…
«Forse alla fine, in queste ultime settimane, abbiamo avuto anche un po’ di paura, ma dopo 26 gare in cui non avevamo mai perso eravamo davvero stanchi. Ci può stare un calo, visti anche alcuni infortuni. Abbiamo perso due partite con CTS e Vis Gubbio, ma siamo riusciti ad arrivare all’obiettivo. Il gruppo ha retto, nonostante tante vicissitudini. All’inizio non ci aspettavamo certo di vincerlo: magari un campionato di vertice sì, ma siamo andati oltre le aspettative, considerato che siamo anche stati ripescati in estate dalla C2».
Forse la consapevolezza di poter arrivare in fondo è arrivata dopo la vittoria con la Vis Gubbio della gara di andata?
«Sì, è stata la partita che ci ha dato la consapevolezza di poter vincere. Loro sono una squadra molto forte, ma noi abbiamo avuto la capacità e l’esperienza di portare a casa quelle partite “sporche”, un po’ in bilico, incerte… La Vis Gubbio è stata una degna avversaria, ma penso che abbiamo meritato».
Dediche?
«Personalmente dedico questo traguardo alla mia famiglia, che mi ha supportato… e sopportato, visto che questo è quasi un secondo lavoro. È indiscutibilmente la vittoria di tutti: del presidente, della Società, del direttore sportivo, del segretario, dello staff intero e naturalmente dei giocatori. Con loro ringrazio anche i 50-100 amici che ci hanno sempre sostenuto. Poi è una vittoria per la Città, che ha bisogno di vincere qualche campionato sportivo: nel nostro caso è il calcio a 5. Dopo qualche anno buio c’è fame di vittorie a Foligno e noi abbiamo dato il nostro perché si rialzasse la testa».